a cura di Sergio Signori
Sono sempre più affascinato dal leggere le recenti scoperte delle Neuroscienze: l’individuazione dei “Neuroni Specchio”
(cellule nervose coinvolte nell’entrare in empatia con gli altri), le
ricerche di Epigenetica (ciò che induce i geni a modificarsi), inoltre
c’è stata una risposta entusiasmante alla conferenza di aprile di Marina Borruso in materia di Stati di Coscienza!!
Tutte
queste ricerche ci portano a convincerci che possiamo modificare,
attraverso l’esperienza, comportamenti o modi di pensare acquisiti,
rendendo possibile rieducarci anche da adulti a nuovi modi di stare
insieme, più integrati e più affettivi.
Chi pratica percorsi di crescita personale in gruppo, come la Biodanza e l’Educazione al Contatto,
sa che ci si può riappropriare della capacità di “buon contatto”
attraverso le esperienze proposte in condizioni specifiche o, per
utilizzare un termine tecnico, in “ambienti arricchiti”.
Ma
c’è di più: fare queste “buone esperienze” fa addirittura produrre
nuove cellule nervose e nuove connessioni fra quelle già esistenti
(contrariamente alla convinzione - affermata fino a poco tempo fa - che
le cellule nervose non si modifichino più dopo la nascita ).
Secondo
le teorie dell’Epigenetica i cambiamenti possono essere così sensibili e
duraturi da “trasferirsi” anche nella propria discendenza a livello
cellulare.
Da
anni sosteniamo che il nostro “carattere” non è immutabile, che
possiamo rieducarci in modo da essere più comunicativi, più empatici,
più affettivi. Qualunque sia il nostro passato, di qualsiasi tipo siano
le esperienze che abbiamo ricevuto, che abbiamo ricevuto o no amore e
attenzione quando ne avevamo bisogno, possiamo “riprogrammarci”, con
dedizione e rispetto per noi stessi: ne abbiamo oggi tutti gli
strumenti!
E
se è così, se “non sono le molecole a impazzire (vecchia Biologia) ma
la mente dell’uomo da curare” abbiamo la “responsabilità” ma anche la
straordinaria possibilità di curare il nostro presente e il nostro
futuro curando i nostri pensieri, le emozioni, le opinioni, le
aspettative ecc. Prende allora valore sempre di più tutto ciò che ci
aiuta a integrare in noi mente e cuore, ragione e sentimento, passato e
presente.
Le connessioni profondissime fra pelle e
sistema nervoso, stabilitesi fin dai primi tempi della nostra
formazione nel grembo materno, acquistano da queste recenti scoperte un
significato ancora più ampio nel farci comprendere il potere che ha un “buon contatto”
non solo sul rilassamento, sul benessere, sulla produzione di endorfine
che si generano nel momento in cui diamo o riceviamo un abbraccio o una
carezza sensibili e affettivi, ma anche sulla potente, dolce
trasformazione che esso può indurre nel nostro sistema nervoso a lunga,
lunghissima scadenza.
Tutto
questo ha naturalmente una ricaduta positiva sulle nostre relazioni
parentali, genitoriali, di coppia, di amicizia, di lavoro.
E’ tempo di creare la “Civiltà dell’Empatia” (prendo in prestito il titolo del nuovo bestseller di Riskin); noi tutti e il pianeta Terra ne abbiamo urgente bisogno.
“Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo” disse Gandhi;
ora, per fare questo c’è bisogno di tutti, anche di te… potrebbe essere
molto più bello e più facile di quanto tu possa pensare!
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