domenica 15 dicembre 2013

Maurizio Cavallo: incontro con i Clariani

maurizio_cavallo
Maurizio Cavallo (JHLOS) pittore e giornalista specializzato nella ricerca del paranormale, medium egli stesso, vive fin dall'età di sette anni, fenomeni inquietanti. Nel 1981 è protagonista di un abduction (rapimento) da parte di esseri di un altro pianeta, esperienza che comporterà un radicale, traumatico mutamento nella sua vita... Ha in seguito, altri incontri con gli E.T. dai quali apprende conoscenze strabilianti riguardanti il passato ed il futuro dell'umanità e le leggi che governano l'universo. La sua esperienza di contatto è narrata nei suoi tre libri "Oltre il Cielo", "Alle Sorgenti del Tempo" e "Fulgori dall'Abisso", ed. Verdechiaro.
 
Annalisa Cisi: Ciao Maurizio, benvenuto. Ti ringrazio di voler concedere questa intervista in esclusiva per il blog Noiegliextraterrestri. Iniziamo con la prima domanda. Nel tuo ultimo libro "Alle Sorgenti del Tempo" racconti ampiamente del tuo viaggio sul Kethos, l'incrociatore astro-dimensionale clariano. Vorresti raccontarci brevemente la straordinaria esperienza che hai vissuto e chi erano i tuoi interlocutori principali?

Maurizio Cavallo: Avevo ricevuto, come avveniva ormai quasi regolarmente da qualche tempo, alcuni impulsi telepatici che mi suggerivano di recarmi in un dato luogo della campagna piemontese.
Dopo un’estenuante attesa, con il calar della sera e mentre infuriava un improvviso temporale, mi accorsi di essermi smarrito e di non riuscire a orientarmi nell’oscurità. Con gli abiti fradici di pioggia e in preda a un crescente disagio, cercavo di ritornare all’auto parcheggiata da qualche parte… quando, d’improvviso, avvertendo intorno a me invisibili presenze, fui avvolto da una nebbia compatta e sfavillante: fosforescente e densa dall’apparenza metallica. Ebbi la certezza che fosse biologicamente senziente e che scrutasse nei miei pensieri. Devo confessare che imprigionato in quel solido tunnel di luce accecante, fui preso dal panico e iniziai a correre. Inciampai più volte nel terreno accidentato e caddi. Prima di perdere i sensi, intorno a me, nella nebbia mi sembrò che scivolassero silenziose ed esili figure dalle lunghe braccia.
Quando ripresi conoscenza, dolorante, mi trovai in un ambiente estraneo, esotico… ero a bordo del Kethos.
Lì rincontrai Suell che avevo conosciuto in un precedente incontro, e vari membri dell’equipaggio: in particolare Nytirha, una bambina clariana; gli Elysiumhiti di Eridano, Alhir e Vasya. In quell’occasione, conobbi pure esseri originari delle costellazioni di Orione, delle Pleiadi, di Alfa Centauri e di altri sistemi a noi sconosciuti e distanti ere galattiche: tutti rappresentanti della Confederazione interstellare.

maurizio_cavallo--
A: Il viaggio sul Kethos lo hai fatto con il tuo corpo fisico?

M: Sì, certamente. Anche se inconcepibili e straordinarie, tali esperienze sono state vissute totalmente sul piano fisico. Gli interi accadimenti sono stati esperiti attraverso le comuni percezioni sensoriali, attraverso la materialità della forma biologica: in piena coscienza psicofisico-emozionale. Naturalmente il mio corpo e conseguentemente l’intero sistema neurovegetativo sono stati “trattati” e predisposti – attraverso una meticolosa e particolare riprogrammazione cellulare – a un indispensabile adattamento dinamico-molecolare, affinché si evitasse che la massa biologica, interagendo con le più elevate frequenze del luogo astrale in cui mi trovavo, subisse l’inevitabile stress da decadimento atomico e i molteplici irreparabili danni dovuti agli effetti collaterali postumi, per la lunga permanenza nello spazio cosmico.
In quell’occasione rimasi sul Kethos per circa ventotto giorni del nostro computo cronologico. Il trasferimento a bordo del Kethos era iniziato pressappoco all’una, ma attraverso la distorsione temporale attuata dalla loro strabiliante tecnologia, in un istantaneo viaggio a ritroso nel tempo fui riportato nel luogo dove tutto aveva avuto inizio alle tre e ventisette della stessa notte. In un’inspiegabile singolarità spaziotemporale paradossalmente tornavo nel passato, il mio presente relativo, con un’assenza di due ore e mezzo soltanto.

A: So che hai visitato Clarion, un pianeta binario della Costellazione dell'Aquila posto nella terza galassia distante da noi 150.000 anni luce, dal quale provengono gli esseri con cui sei in contatto dal 1981. Ci puoi raccontare di questo pianeta, che nel loro idioma significa "Splendore"?

M: Clarion visto dallo spazio è un meraviglioso amalgama d’azzurro cristallo e mimosa. Mi apparve simile a una gemma brillantissima incastonata nel nero velluto del cosmo: così mentre mi avvicinavo ad esso in un veloce volo radente, sulla sua superficie potei scorgere sfolgoranti altissime vette innevate e profondi fiordi sospesi sugli oceani di un indicibile verde-blu, trapuntati da trasparenze metalliche e plastiche sfumature d’argento brunito.
Vidi dei maestosi fiumi perlacei scorrere tra incredibili foreste rigogliose e le città, enormi complessi a pianta circolare, immerse in una lussureggiante primordiale macchia erbosa.
Il suo nome, “splendore”, deriva dal fatto che Clarion appartiene a un sistema binario; dunque, orbitando intorno a due soli, non conosce l’oscurità notturna e tranne un breve crepuscolo beneficia di un giorno luminosissimo e quasi perpetuo.

A: Vorrei ci soffermassimo a parlare della società Clariana; come vivono, la famiglia, i figli, l'istruzione, il lavoro, il rapporto di coppia... ecc.


M: È assai complesso parlare di tutto ciò nel breve spazio di un’intervista. Degli usi, dei costumi e della società clariana in genere, parlo diffusamente nelle mie opere, ma soprattutto in “Tutto sull’Ascensione: La Trasposizione Quantica”, e in “YKAH 2012 – Aspettando l’inizio di una nuova era” – (testi già pubblicati presso le edizioni Hikaruland in lingua giapponese). In Italia è uscito il terzo libro: Fulgori dall’Abisso, che chiarisce ulteriormente queste tematiche.
In sintesi, stralciando dalle mie pubblicazioni: il codice sociale che riassume i principi fondamentali della civiltà clariana, è presente in ogni individuo come informazione genetica fin dalla nascita, insito in ogni soggetto come legge cromosomica. Su Clarion, come sugli altri innumerevoli mondi facenti parte della Confederazione delle galassie, non esistono caste o gerarchie nel senso stretto del termine. Ognuno nella totale libertà è assolutamente e armonicamente connesso al tessuto che forma il corpo unico della collettività. Nessuno dipende da qualcun altro poiché le “regole” sono congenite al principio vitale di ogni loro azione. Sono coscienti che il bene del singolo individuo si può ottenere solamente attraverso il bene dell’intera collettività applicando istintivamente la “norma” basilare: nell’amare gli altri, amo me stesso.
Per famiglia, nella cultura clariana in particolare ma in genere per l’intera confederazione intergalattica, s’intende la società stessa.
Coloro che decidono di unirsi per vivere e condividere insieme l’esistenza (proiezione temporale), non realizzano ciò attraverso una liturgia nuziale né attraverso qualsivoglia istituzione con un contratto tribale civico o religioso analogamente ai costumi terrestri (il matrimonio da loro non esiste). La scelta del compagno non avviene per innamoramento sensoriale o per sopperire a carenze affettive e a frustranti inibizioni della sfera emozionale, come spesso avviene da noi sulla Terra, ma privilegia l’affinità elettiva avvalorata dalla perfetta sinergia psichica animico-spirituale sussistente fra i due soggetti che formano la coppia.
I Signori delle stelle, e in particolare gli esseri di Clarion, non sono dominati dai quei fattori primitivi, caotici istinti psico-emotivo-sensoriali nei quali invece sono ancora avviluppati gli esseri di questo pianeta, quindi non soffrono dei gravi disagi psicologici quali gelosia, possessività, egoismo e fragilità caratteriale. Per loro, amare significa donarsi, non possedere.
La loro unione è un’assoluta comunione carismatica, una simbiosi armonica totale: la regale manifestazione della divinità nella materia – la complementarietà manifestata nell’equilibrio assoluto. Quando poi per l’alternarsi della spirale evolutiva che il singolo individuo percorre, nella coppia dovesse venire a mancare la sincronicità dinamica che li ha uniti, essi si separano senza drammi né dolore poiché coscienti d’essere parte del tutto. Possono scegliere di unirsi ad altro compagno, e siccome vivono in un’assoluta sincronicità osmotica atemporale, non subiscono il trauma del distacco o dell’assenza del partner.
La prole, nella società clariana, è custodita amorevolmente, e nutrita sin dall’infanzia più tenera dalle altissime frequenze endocrine del pianeta. Nei mondi della Confederazione, ogni nuova creatura è figlio dell’Assemblea.
Per i Clariani, educare non significa vessare o inibire; istruire non si coniuga mai con il verbo adeguare che per sua sottile natura frena l’indole e la libertà d’espressione di ogni bambino.
I Clariani e i popoli della Confederazione ascoltano i figli, senza aver la presunzione di dover insegnare loro qualcosa, anzi imparano da loro avvalendosi del potenziale innovativo che sempre la generazione successiva apporta. Mai esercitano influenze o pressioni correttive con paradigmi e schemi vincolanti. In nessun modo contribuiscono a plasmare e condizionare le espressioni creative e inequivocabilmente libere dai preconcetti e dalle limitazioni sensoriali a cui invece noi terrestri siamo abituati e attraverso i quali snaturiamo e veicoliamo la libera manifestazione dei nostri figli. Non va ignorato che la loro evoluzione etica e scientifica è antica di milioni di anni e che i bimbi clariani nascono con capacità psicofisiche straordinarie. Doti da noi definite paranormali, prodigiose o sovrannaturali, sono in essi connaturate fin dal periodo della gestazione. Si può dire che un bambino clariano al momento della nascita presenta facoltà e talenti stupefacenti, impensabili per le nostre limitate possibilità intellettuali. La crescita, per le qualità intrinseche alla loro natura ed evoluzione, avviene in un lasso temporale brevissimo e il bambino clariano passa da infante all’adolescenza e infine all’età adulta in un periodo comparato di circa 20 - 22 mesi del nostro computo terreno. Durante tale ciclo vive la trasformazione già armonicamente inserito nella struttura sociale, seguendo come in gioco i genitori nelle loro normali occupazioni, apprendendo e interagendo, confrontandosi serenamente con l’ambiente e la comunità che lo circonda. Sempre libero di manifestare le proprie inclinazioni, sceglierà a quali mansioni dedicare la propria esistenza.
Su Clarion in particolare ma in genere su tutti i mondi della Confederazione, non esistono asili nido, scuole, collegi o università. Vi sono invece padiglioni di cristallo immersi nel verde della natura dove ascoltare musica interagendo direttamente con gli strumenti atti a crearla, cosicché ogni individuo possa forgiare i suoni in sintonia con le proprie frequenze e propensioni. Come si evince dal contesto, su Clarion non esistono erudizione scolastica né luoghi d’insegnamento particolari. Ogni essere, in perfetta risonanza con il pianeta e i propri simili, esprime la felicità della creazione mutuando dalla saggezza e dall’ancestrale sapienza la bellezza dell’esistere.
Non ci sono culti particolari né religioni, poiché ognuno esprime in assoluta semplicità e indipendenza la consapevolezza della divinità primeva. Le liturgie pacate, fatte di gesti allegorici e simbolismi arcaici, per le popolazioni esotiche della Confederazione racchiudono semplicemente il perpetuo inno alla vita in ogni sua espressione, nel visibile e nell’invisibile.
La loro esistenza si basa sul semplice assioma: il necessario a tutti, il superfluo a nessuno.
È bene chiarire che sui loro mondi non esiste denaro né altra monetizzazione dei beni, e la produzione di quanto è utile e necessario all’intera collettività viene realizzata senza inquinare, depauperare o distruggere il territorio, essendo questa da sempre una precisa scelta concettuale nel rispetto del pianeta che li ospita e nei confronti di ogni essere che in esso si manifesta.
Ogni essere stellare dedica al lavoro solo qualche ora della propria giornata, poiché per loro non è necessario produrre il superfluo né indispensabile consumare più del necessario (come invece avviene da noi a causa di un mero e ingordo profitto). Siccome la loro evoluzione tecnologica glielo consente, trascorrono molto tempo in armoniosa e sobria rilassatezza, componendo o eseguendo brani musicali di travolgente bellezza oppure dedicandosi ad altri campi dell’arte e all’apprendimento del multiforme sconfinato scibile universale.
Trascorrono le giornate immersi nella natura, e nelle bellezze incontaminate di foreste e lagune entrano in comunione con le radianti energie sottili da esse emanate, traendone invisibile nutrimento psichico e radiosa vitalità. Connessi a tali energie, soprattutto nei pressi di oceani e mari, entrano in simbiosi perfetta con il pianeta e con le risonanze eteriche del multiverso, pervenendo così agli antichi segreti della primigenia intelligenza planetaria.

maurizio_cavallo---
A: Durante i tuoi incontri con i Clariani hai incontrato anche altre civiltà extraterrestri e da dove provengono?

M: Sì, la Confederazione è composta da una multietnia razziale delle più composite ed io ho avuto modo d’incontrarne diverse specie. Oltre ai già citati Elysiumhiti di Eridano e agli esseri originari delle costellazioni di Orione, Pleiadi, Alfa Centauri, Sirio, Chioma di Berenice, Andromeda, ho conosciuto entità assai diverse morfologicamente, provenienti da altri universi e da mondi paralleli di cui per il momento preferirei non parlare.

A: Secondo te, la Terra è visitata anche da extraterrestri ostili?

M: Beh, se nel termine ostile per estensione etimologica facciamo rientrare anche popoli ai quali noi terrestri non siamo molto simpatici, sì, è possibile: per alcuni siamo una razza pericolosa bellicosa e imprevedibile, una società da guardare con sospetto poiché animata da diabolica astuzia e crudeltà e dalla quale è bene stare alla larga.
Se invece per ostile intendiamo l’accezione con la quale comunemente s’intende il termine, il nemico con mire d’incursione, sottomissione e dominio, allora lo escludo categoricamente.
La Terra fin dal più remoto passato è stata, e continua ad essere, meta di un incredibile andirivieni cosmico. Infinite civiltà sono approdate con i loro vascelli nei cieli del nostro pianeta, edificando avamposti e basi di controllo permanente per fini scientifico-sperimentali. Posso immaginare che in passato non tutti avessero scopi disinteressati, e che alcune razze tecnologicamente progredite ma non altrettanto eticamente evolute abbiano visitato la Terra per fare incetta di minerali o d’altre rare risorse naturali divenute scarse nei loro mondi, e che a volte abbiano potuto ingaggiare fra di loro scontri aerei per conseguire l’eventuale supremazia di una specie sul nostro pianeta.
Da precise informazioni clariane mi risulta che ancora oggi la Terra è una destinazione turistico-didattica molto frequentata da numerose razze galattiche, le quali a scopo d’apprendimento giungono fino a noi da remoti mondi. Ma dagli stessi ragguagli ricevuti, e considerando la Terra simile a un immenso laboratorio biologico sotto stretta sorveglianza, ne conseguo che difficilmente potrebbe divenire meta di etnie bellicose con mire di dominio e conquista. Noi siamo un mondo in quarantena – pericoloso, instabile, alla soglia critica di un collasso finale – e di conseguenza monitorato ininterrottamente dal centro operativo della Confederazione interstellare la quale non permetterebbe mai altre interferenze esterne destabilizzanti e ulteriormente problematiche.
No, per ciò che conosco, il pianeta Terra non è assolutamente visitato da razze aliene ostili.
Le informazioni in proposito sono veicolate ad arte da occulti gruppi di potere terrestre e sostenute dai governi di ogni stato del globo per una precisa strategia di disinformazione, per una sottile propaganda di terrorismo psicologico rivolto alle masse. Tutto ciò contribuisce a inibire il pensiero libero e la già confusa coscienza umana, nell’intento di spingere l’intera umanità a diffidare delle civiltà esterne, a dubitare della loro reale natura e a temere la presenza aliena nel nostro mondo. Questa propaganda xenofoba che tende a demonizzare, a rendere mostruosi gli abitanti di altri mondi e che ben si coniuga con la natura umana, si oppone acerrimamente all’evidenza della realtà extraterrestre per conservare quell’egemonia di potere sulle masse attraverso la schiavitù della menzogna e dell’inganno psicologico. No, la Terra non è visitata da razze ostili, ma ogni uomo, se mosso da paura e diffidenza, può sicuramente rendere visibili i grotteschi mostri annidati nella propria mente e nell’anima.

A: Quanto a lungo vivono gli esseri di Clarion? Sembra che vivano a lungo conservandosi giovani e aitanti… sono immortali oppure muoiono anche loro?

M: La materia, e quindi anche il corpo fisico, non è altro che la risultante dell’energia – le religioni la chiamano spirito – codificata in sequenze algebriche cristallizzate nello spazio-tempo. La morte non esiste, nessuna cosa ha un principio e una fine: piuttosto un’oscillazione eterna che trasmuta l’immutabile nella manifestazione relativa. Tutto è, è stato e sarà sempre, e ciò che crediamo di vedere nella manifestazione perpetua di ogni creazione è solo apparenza, è l’inganno della mente. Chi è libero dalla prigionia delle forme, dai miraggi del tempo e dello spazio, non muore ma esperimenta attraverso nuovi paradigmi la coscienza UNA immutabile e perfetta.
Ecco il segreto della strabiliante longeva vigoria degli abitanti di Clarion e d’innumerevoli popoli astrali. Essi vivono per migliaia d’anni del nostro computo temporale e si rinnovano proiettando la loro coscienza multidimensionale sugli infiniti piani di manifestazione senza morire mai. Questo, a differenza di noi umani, li rende immortali anche se, come ogni cosa dell’universo manifestato, anch’essi sono soggetti alla cosmica legge della trasformazione.

maurizio_cavallo----
A: Hai detto di averli incontrati qui in Italia, occultati tra gli esseri umani. Per quale motivo i clariani e gruppi d’altre civiltà scelgono di vivere e di lavorare in incognito infiltrati tra noi?

M: La loro presenza tra gli umani non è un fenomeno recente. Da sempre, singolarmente o in piccoli gruppi celati tra gli umani, essi operano una lenta e meticolosa preparazione e sensibilizzazione su alcuni individui terrestri in precedenza contattati o addotti. In un futuro ormai prossimo, essi getteranno le basi per una nuova era di giustizia pace e concordia. Naturalmente la presenza aliena tra gli umani include anche un proteiforme programma di più efficace monitoraggio dei centri nevralgici del potere terrestre e, se necessario, d’intervento immediato qualora la condizione di precario equilibrio su cui poggia il fragile futuro dell’umanità dovesse subire un improvviso tracollo.

A: Perché i Popoli delle stelle attuano le cosiddette "abduction" sull'uomo della Terra e qual è lo scopo di questa metodologia?

M: Per gli stessi motivi suddetti. Nella metodologia dell’abduction si racchiudono i processi di controllo, di risveglio e d’attivazione di entità che, in precedenza manipolate attraverso una genetica genealogica, attraverso il tempo e successive modificazioni hanno sviluppato i presupposti biogenetici per affrontare il delicato passaggio frequenziale già in atto.

A: Che cosa dicono i Clariani a proposito di questi tempi drammatici e di grande cambiamento che stiamo vivendo?

M: Ciò che stiamo vivendo drammaticamente e che purtroppo con l’approssimarsi del 2012/2013 è destinato a crescere in maniera esponenziale, è legato a quel flusso di effetti che precedono il cambio del piano dimensionale. L’onda quantica e cioè la matrice energetica che determinerà una nuova sequenza nel nostro Universo, già da molto tempo sta operando alla rettifica dei campi di forza di tutto ciò che chiamiamo “realtà”, inducendo gli atomi che strutturano la materia a riconfigurarsi su nuovi schemi dinamici e a più elevate frequenze energetiche.
Le cicliche maree (onde quantiche) che dalla sorgente galattica raggiungono la nostra regione planetaria, modificano le caratteristiche portanti dell’universo fisico disegnando un diverso paesaggio cosmico e istruendo nel nostro Sole le nuove sequenze dinamiche che plasmeranno la nuova genetica astrale.
A sua volta il Sole, indotto verso più elevate frequenze, effettuerà parallelamente la riscrittura dei cromosomi del codice genetico umano, della flora e della fauna. Questo processo già in avanzata fase di esecuzione, nella realtà apparente della materia produrrà fenomeni d’instabilità che si tradurranno (sta già avvenendo) in sempre più frequenti tempeste solari di straordinaria intensità, titanici sommovimenti delle placche oceaniche con derivante slittamento dei poli, sismi di potenza spaventosa, violenti uragani e devastanti tsunami, inclinazione dell’asse terrestre.
L’umanità di fronte a ciò che ai suoi occhi apparentemente si manifesta come una serie d’indicibili terrificanti calamità e sciagure, dovrebbe sforzarsi a riconoscersi, oggi più che mai, come parte immortale del TUTTO e accettare l’inarrestabile cambiamento con atteggiamento rinnovato e sereno poiché l’angoscia, la sofferenza e la morte non sono altro che le proiezioni mentali cristallizzate nella sua natura psicosomatica alterata e condizionata dall’ego, dall’illusione e dalla menzogna nella quale si è identificata fino ad ora. Un atteggiamento passivo o peggio di resistenza verso le nuove geometrie strutturali provocherebbe nell’umanità ulteriori scompensi e più grandi sofferenze.

A: Ti hanno mai parlato del cambio dimensionale, dell'onda quantica proveniente dal Centro della Galassia di cui, si dice, dovrebbe giungere tra non molto in concomitanza con la fine di questo ciclo epocale che stiamo vivendo - un ciclo evolutivo di "Era della Terra" di 5125 anni che dovrà concludersi il 21 dicembre 2012 secondo il calendario Maya - e l'inizio di un nuovo mondo, il 5° Mondo profetizzato dai Nativi americani in cui diverremmo una civiltà cosmica?

M: Credo che la risposta a questa domanda sia inclusa nella risposta precedente. Aggiungerei solo una considerazione, o meglio un’opinione con riferimento alla civiltà cosmica. Credo che l’umanità, in un futuro abbastanza prossimo, possa aspirare a partecipare alla costruzione d’una civiltà planetaria… Per divenire civiltà cosmica, penso che dovrà trascorrere molto più tempo!
maurizio_cavallo-----
A: Che cosa pensi di Nibiru?

M: Come avevo già diffusamente scritto ne Alle Sorgenti del Tempo – ed. Verdechiaro, 2009, Nibiru è uno dei nomi atavici del pianeta Venere, coniato a memoria di quando, circa 180 milioni di anni fa, espulso dall’allora Sole dell’antico sistema solare – Giove – in una traiettoria instabile e disordinata, intersecando pericolosamente e perturbando le originali orbite degli altri corpi celesti entrava ripetute volte in collisione con il pianeta Marte e con la Terra, la quale allora, possedeva una massa di circa 10/12 volte superiore all’attuale. Venere, nato dall’immenso corpo gassoso di Giove a seguito delle caotiche turbolenze innescate nel nostro quadrante planetario, in un’orbita erratica instabile e in perenne rotta di collisione, vagò per alcune ere simile a una fiammeggiante cometa divenendo oscuro simbolo d’orrore e annientamento: il “pianeta dell'attraversamento" dei Sumeri. Nibiru (Serpente di fuoco o Dragone fiammeggiante) fu il nome che gli uomini di allora diedero a quell’incandescente corpo celeste che seminava terrore e morte ma fu anche latore di vita: la dea scarlatta del mutamento; torrenti di ammoniaca, zolfo, amminoacidi, spore, batteri, molecole esotiche si combinavano incessantemente tra loro modificando irreversibilmente i codici portanti della vita. Nibiru, il Pianeta X, Eris, Nemesis, Hercólubus, Pazuzu, Quetzalcóatl e pure la Gerusalemme Celeste della mistica biblica, secondo le informazioni da me ricevute altro non sarebbero che i vari epiteti con i quali in tempi diversi e da differenti culture, di volta in volta furono indicati il pianeta Venere, gli enormi vascelli extraplanetari che solcavano i cieli del nostro geoide e perfino alcuni personaggi associati ai mondi extradimensionali dai quali provenivano.
Nibiru o Pazuzu similmente al “Tengu”, demone alato della saga giapponese, è nella fattispecie l’ulteriore mitologica rielaborazione superstiziosa dell’ancestrale cronaca che vide in uno scenario di cosmica apocalisse l’errante pianeta Venere attraversare gli spazi e come un mostruoso sibilante demone dagli artigli di fuoco avventarsi su mondi e pianeti dilaniandoli e inabissandoli nel suo nero mantello di caligine, pece e zolfo. Il terrificante serpente incandescente, luciferino messaggero, in un remoto passato annientò gli uomini con calamità e disgrazie: peste, cancrena, indicibili sofferenze e oscure malattie… e rinnovò la vita quale oggi la conosciamo.

A: Hai ricevuto informazioni riguardo a quella parte del DNA non codificante definito "spazzatura" dalla scienza terrestre e che costituisce circa il 98% del genoma umano? Avrà un ruolo chiave per l'uomo che vivrà nel nuovo Tempo?

M: Ho già chiaramente affermato, fin da Oltre il Cielo – ed. Verdechiaro, 2005, che in quella parte di DNA, erroneamente definito non codificante, è contenuto il segreto della vita. Nel DNA spazzatura sono racchiusi i codici dell’origine – “provvisoriamente” disattivati nell’uomo – quale prodotto geneticamente patronimico attribuitoci all’inizio dei tempi dai Creatori. In futuro, quando l’uomo perverrà a un più alto livello evolutivo, tale carta astrale (o codice “Alfa”) sarà riattivata.

A: La NASA ha lanciato l'allarme per l'arrivo di una super-tempesta solare prevista per il 2012-2013 che inficerà e distruggerà tutta la nostra attuale tecnologia con il rischio che la nostra società ritorni al medioevo. Qual è la tua opinione?

M: Credo sia probabile… plausibile.

A: Da qualche anno a questa parte si stanno intensificando in maniera esponenziale gli avvistamenti di velivoli extraterrestri in tutto il mondo... che cosa vuol dire tutto ciò?

M: Credo sia ovvio… il ritorno degli dei è ormai prossimo. I Signori dell’arcobaleno, i creatori stanno per ritornare.

A: Durante tutti questi anni in cui hai reso di pubblico dominio la tua straordinaria storia di contatto sei mai stato infastidito, hai mai avuto problemi da parte di 'qualcuno' che non vuole si sappia della realtà aliena sulla Terra?

M: Sì, è accaduto, ma con discrezione e con tatto, fino ad ora.

A: Continui ad avere contatti con gli esseri di Clarion?

M: Sì, certamente.

5-11-11 Intervista a cura di Annalisa Cisi noiegliextraterrestri.blogspot.com

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