L'evento di Varginha è il caso di incontro ravvicinato del terzo
tipo più importante mai avvenuto in Brasile e forse nel mondo. La
sua importanza equivale a quello del famossimo caso di Roswell a
livello di significato… ma una Roswell moderna, con testimoni
civili a decine e morti inspiegabili, spaventosamente più agghiaccianti.
Varginha è una piccola città industriale
di 120 mila abitanti, si trova nello stato di Minas Gerais a un centinaio
di km da Rio de Janeiro.
Il 20 di gennaio del 1996, intorno alle 10
del mattino il NORAD, il sistema di Difesa Aerea integrata del Nord
America, individuò sui suoi radar uno o più oggetti
volanti non identificati che erano entrati nell'atmosfera terrestre
nei pressi del Nuovo Messico e che furono subito intercettati dai
caccia dell'U.S. Air Force inviati ad abbatterli.
Un veicolo alieno
sembrò precipitare verso la zona di Varginha. Il governo
brasiliano fu subito allertato e in un momento il cielo fu invaso
da numerosi aerei da trasporto mentre i Berretti Verdi statunitensi
della base di Panama furono mobilitati d'urgenza. Nello stesso momento
centinaia di abitanti di Varginha osservarono nel cielo degli oggetti
a forma di sigaro, tra cui quello che sembrava in avaria, come mostrano
le foto e il filmato girato da uno dei testimoni dell'avvistamento.
Verso le 3 del mattino, il signor E. Freitas e sua moglie furono svegliati
da un forte boato proveniente dal terreno confinante al loro. Spaventati,
i due coniugi avvisarono la polizia militare che era già in
allarme, mentre i pompieri di Varginha si recavano sul luogo. Ovviamente
la coppia rimase sorpresa dalla rapidità in cui il convoglio
militare arrivò dal campo militare, situato infatti a 25 km
dalla città.
Verso le 10 del mattino, i militari catturarono
una creatura con una specie di cappio legato all'estremità
di un bastone e la condussero al campo militare dove i livelli di
sicurezza erano massimi.
Delimitarono una zona di sicurezza intorno al luogo
dell'impatto e gli stessi soldati cacciarono via un testimone che
si trovava in zona, un derattizzatore che due ore più tardi
due poliziotti fermarono in un bar, intimandogli fermamente di tacere
su ciò che aveva visto. Nello stesso momento i pompieri furono
chiamati a causa di una strana creatura che si aggirava tra le strade
della città, distante circa 2 km dal luogo dell'impatto che
era gia stato invaso dalla folla.
Tre giovani ragazze che rientravano
dalla scuola presero una scorciatoia passando da un giardino e notarono
uno strano essere accovacciato contro il muro di una proprietà.
Le ragazze spaventate scapparono via e una volta a casa descrissero
ai loro familiari l'essere di forma umanoide "simile ad un diavolo".
Numerosi testimoni diedero la stessa versione nel descrivere l'alieno
disegnando un suo ritratto. Dissero di aver visto un "essere
orribile alto circa 1 metro, occhi rosso-sangue, braccia sottili e
lunghe". Spaventati da ciò che avevano appena visto avvertirono
subito i militari, i quali catturarono la creatura facilmente senza
che questa opponesse alcuna resistenza. Sembrava debole, malata e
sofferente a causa di una frattura alla gamba.
Più tardi si seppe che la stessa notte una terza
entità fu catturata sul ciglio di una strada, ma questa volta
con tre camion di soldati ben equipaggiati i quali trasportarono l'essere
verso l'ospedale, dove già regnava la più totale confusione
tra militari, pompieri e servizi segreti. Alle tre del mattino dopo,
una colonna di camion partì dall'ospedale dirigendosi verso
l'università dell'UNICAMPI, dove erano allestiti due laboratori
di massima sicurezza.
I poveri esseri restarono nell'ospedale circa
48 ore prima di essere trasferiti, ma uno di loro era gia morto, infatti
alcuni soldati furono visti mentre trasportavano una piccola bara
e uscire da una porta secondaria. L'operazione fu condotta molto velocemente
dai militari e ben realizzata, ma non furono altrettanto bravi a dare
spiegazioni alla popolazione riguardo all'accaduto.
Ciò sta
nel fatto che in quella particolare giornata ci furono tanti testimoni
che raccontarono fatti talmente assurdi, cambiando la loro versione
originale perché in evidente imbarazzo e timore a causa del
condizionamento da parte dei militari, quindi era evidente che non
si sentivano liberi di parlare apertamente di ciò che avevano
visto. La testimonianza del comandante Calza a capo del convoglio
era che "la gente aveva scambiato una donna nana accovacciata
per un extraterrestre e che trasportarono d'urgenza all'ospedale".
Uno dei soldati che parteciparono alla cattura della
creatura, Marco Eli Cherese di 23 anni e autista di uno dei due camion
della polizia militare, morì qualche giorno dopo la missione
di cattura dell'alieno. Si dice che dopo quella notte, rientrato a
casa, il ragazzo avvertì dei forti dolori alla schiena e successivamente
un aumento di febbre con graduale stato di paralisi. Ragione questa
che lo spinse immediatamente a ricoverarsi all'ospedale del Bon Pastor
dove venne isolato perfino dalla sua famiglia che non lo vide per
diversi giorni. La natura del suo decesso rimase sconosciuta, solo
alla sua ragazza fu concesso di assistere ai suoi funerali e nessun'autopsia
fu realizzata sul suo corpo. La cosa strana è che anche l'alieno
che era venuto a contatto con il poliziotto morì, ma molto
più rapidamente. Pare che al momento del contatto fisico con
l'essere all'altezza dell'anca, batteri di tre tipi diversi avvelenarono
il suo corpo in pochi giorni. Alcuni mesi dopo il funerale del ragazzo,
la causa del suo decesso era ancora sconosciuta. Sembra che la ragione
della mancata autopsia sia dovuta al fatto che si temeva il rischio
di una contaminazione.
Sotto la pressione dell'opinione pubblica,
il Generale C. Râpe comandante della locale base militare brasiliana
tenne una conferenza in tutta fretta dove negò di aver partecipato
insieme alle sue truppe a quel "non avvenimento" e negò
anche la presenza del militare Cherese nella notte del recupero dell'alieno.
La popolazione della città sembrò essere stata condizionata
e per questo si non parlò più di quell'evento. Però
il 29 aprile del 1996, alle ore 22, quattro uomini in nero si presentarono
a casa delle due sorelle, Liliane e Valquiria, testimoni dell'avvistamento
della creatura, per chiedere loro di cambiare la versione dei fatti
in cambio di una forte somma di denaro contante.
Gli uomini entrarono
in casa senza chiederne il permesso e chiusero la porta a chiave.
Domandarono alla loro madre se aveva problemi economici, quale erano
i loro desideri e se avevano un lavoro. La madre rifiutò la
forte somma di denaro che i quattro uomini le proposero in cambio
di un'intervista alla televisione nazionale, ma le promisero che sarebbero
tornati.
"Questo caso era troppo rilevante per mentire così
spudoratamente" affermò la madre. Assillate ogni giorno
dalla presenza di queste "persone", le tre donne finirono
col vivere una vita di inferno dopo quell'evento.
Più di 80 ufologi parteciparono allo studio
di questo caso storico. L'inchiesta permise anche di scoprire che
due mesi dopo, un'altra creatura dello stesso tipo fu avvistata nello
zoo della città, cinque animali morirono senza una ragione
apparente nell'aprile del '96.
Nel 2003 il Dottor Roger Leir, chirurgo
statunitense specializzato nell'estrazione di impianti di natura sconosciuta,
decide di interessarsi al caso Varginha incontrando il collega brasiliano
che aveva avuto a che fare con una delle entità catturate.
Leir tenne con lui un colloquio di tre ore all'Hospital Regional di
Minas Gerais e allo stesso tempo poté verificare le versioni
dei vari testimoni di allora. Il dottore, che non ha voluto rivelare
il suo vero nome, rivelò nuovi dettagli. Affermò che
l'essere era vivo quando al momento che era arrivato in ospedale e
comunicava con lui telepaticamente mentre gli curava le sue fratture,
come se le sue mani fossero guidate automaticamente, ma non ha poi
divulgato l'intero messaggio che aveva ricevuto. Ma una parte lamentava
che "gli esseri umani hanno perso la parte più grande
della loro spiritualità".
Il Dr. Leir ha comunque potuto
condividere la sua esperienza sugli impianti extraterrestri con il
suo collega e pubblicato il libro "Gli extraterrestri catturati
a Varginha in Brasile: il nuovo Roswell". Molti
tra i ricercatori e i soliti "ufologi di comodo" sono scettici
riguardo a questa faccenda, ma le prove a nostro avviso sono molte
e quasi inoppugnabili. Quello che si è verificato a Varginha
è l'ennesima prova del terrore che hanno le autorità
terrestri riguardo al fenomeno Ufo: che si sia trattato di creature
"strane" e non umane è fuor di dubbio, così
come è certa una pericolosità "non cosciente"
di quegli esseri dovuta alla presenza sulla loro pelle di batteri
mortali per noi (come i nostri per loro).
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