domenica 11 novembre 2012

Fine del mondo e popolo Maya



Apocalisse 2012? Per il popolo Maya è avvenuto quasi mille anni fa

Gli studi condotti da scienziati, archeologi nella grotta del Belize, esattamente a Yok Balum, suggeriscono uno scenario apocalittico quasi come quello della cosiddetta "profezia dei Maya" sul 2012. Questi studi hanno ricostruito 2.000 anni di storia del clima, incrociando i dati con le testimonianze storiche che i Maya incisero sulle pietre e su alcuni manufatti ritrovati durante alcuni scavi. 

Apocalisse 2012? Per il popolo Maya è avvenuto quasi mille anni fa
L’articolo pubblicato su Ansa, riporta appunto uno studio su incisioni che segnalano eventi ostili che aumentarono significativamente tra il 660 e il 900, insieme al peggioramento della situazione climatica. 
Lo studio, condotto fra Stati Uniti e Svizzera e pubblicato sulla rivista Science, indica che per l’antica civiltà Maya è stata fatale la combinazione tra peggioramento del clima e inasprimento dei conflitti sociali, tanto da causarne il collasso. 
Coordinata da Douglas Kennett, della Pennsylvania State University, e Sebastian Breitenbach del Politecnico di Zurigo, la ricerca ha prodotto un calendario storico frutto dell’incrocio tra i dati sul clima e quelli sulla cultura dell’epoca.
La chiave di volta è nelle analisi chimiche effettuate sulle stalagmiti di una remota grotta nel Belize, che rivela un peggioramento climatico in quella zona nel periodo compreso fra gli anni 660 e 1000.

La grotta si trova a circa un chilometro e mezzo da Uxbenka, un sito del periodo classico della civiltà Maya, situato vicino ad altri centri importanti, tutti soggetti allo stesso tipo di clima. "Attraverso i cambiamenti della composizione chimica e i tassi di crescita è possibile ricostruire l’evoluzione climatica di una determinata regione nel dettaglio", spiega Gianni Zanchetta, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). "Sono informazioni importanti – osserva – perché ci fanno capire in che modo possono aver influenzato la crescita o il collasso di civiltà avanzate come quella dei Maya, le situazioni critiche che hanno vissuto sono una lezione importante anche per il futuro".

Tra gli strumenti utilizzati dai ricercatori c’è anche un ‘indice di guerra’ basato sulla ripetizione di determinate parole chiave riscontrate nelle iscrizioni Maya che i sovrani facevano realizzare per registrare il corso degli eventi.
La frequenza delle incisioni che riportano eventi ostili aumentò significativamente tra il 660 e il 900, insieme al peggioramento della situazione climatica. Il clima secco e l’esaurimento delle risorse, spiegano i ricercatori, portò progressivamente alla destabilizzazione politica e alla guerra.
Oggi il cambiamento climatico è già in atto e il clima è un fattore importante che regola lo sviluppo delle società umane e l’ambiente in cui vivono. ”Una corrente di studio statunitense sostiene che la stessa ‘primavera araba’ potrebbe essere stata innescata da fattori climatici”, rileva Zanchetta. “L’aumento del costo del grano – conclude – potrebbe, ad esempio, aver avuto delle ripercussioni concrete nello scaturire di tensioni politiche e sociali in quell’area del mondo”. Tutto questo potrebbe accadere di nuovo? Beh…vista la situazione attuale dei grossi cambiamenti climatici, tutto è possibile.
La ricetta giusta per salvarci da questa apocalisse futura, sta nel rispetto di Madre Terra, che i nativi americani consideravano come una entità o essere vivente. Se non rispettiamo la Terra, se non rispettiamo i suoi cicli biologici, se non ci adeguiamo a MadreTerra nel supportarla, negli anni a venire sarà dura affrontare cataclismi (naturali..) ancora più potenti di quelli attuali.

A cura della Redazione Segnidalcielo
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