mercoledì 24 ottobre 2012

La Terra gemella


Sembra proprio che la "nostra" Terra abbia una gemella! Si tratta di un pianeta extrasolare molto vicino al nostro e si trova in orbita intorno ad Alfa Centauri B. Somiglia al nostro mondo anche se (così dicono) sembra sia troppo caldo per ospitare la vita. Quel che credo è che in quel sistema stellare potrebbero esserci altri pianeti di tipo terrestre.


PROXIMA Centauri è la stella più vicina a noi. Alla velocità della luce si potrebbe raggiungerla in poco più di quattro anni. E con altri due mesi di viaggio si potrebbe raggiungere una coppia di stelle brillanti molto simili al nostro Sole: Alfa Centauri e la sua compagna Alfa Centauri B. 
Queste due stelle sono particolarmente interessanti perché assomigliano molto al Sole e quindi potrebbero ospitare un sistema planetario molto simile al nostro. Alfa Centauri, facilmente visibile dall’emisfero australe nella costellazione del Centauro, è di poco più grande e luminosa del Sole. La sua compagna, Alfa Centauri B, è leggermente più fredda e con una massa pari al 93% della nostra stella. Alfa Centauri e Alfa Centauri B orbitano intorno al comune centro di massa e raggiungono una distanza minima pari a quasi dieci Unità Astronomiche, ovvero la distanza media fra Saturno ed il Sole. Il sistema di Alfa Centauri contiene anche un terzo membro, meglio noto come Proxima Centauri, che dista 0,2 anni luce dalle altre due stelle. Ad una distanza così grande, è difficile stimare con cura l’orbita di Proxima rispetto ad Alfa Centauri A e B, ma gli astronomi stimano che essa ruoti intorno alle altre due stelle con un periodo di oltre 500 mila anni e che attualmente la sua orbita l’abbia portata ad essere la stella più vicina a noi.
Guardando attentamente Alfa Centauri B, con l’aiuto di speciali filtri, si vede un piccolo puntino luminoso vicinissimo alla stella. E a circa sei milioni di km dalla stella, un piccolo pianeta che compie in soli tre giorni un’orbita. Ma è proprio quest’orbita così stretta che rende il pianeta incandescente e inospitale (almeno per la nostra visione della vita). E' quello il cosiddetto pianeta-gemello della Terra.

“Questo è il primo pianeta con una massa simile alla Terra mai trovato intorno ad una stella come il Sole. La sua orbita è molto vicina alla stella e deve essere troppo caldo per la vita come noi la conosciamo”, ha dichiarato Stéphane Udry, uno degli scopritori del nuovo pianeta intorno a Alfa Centauri B. Un team di ricercatori europei coordinato da Xavier Dumusque dell’Osservatorio di Ginevra, ha infatti sfruttato gli strumenti dell’Osservatorio Australe Europeo (ESO) per compiere questa straordinaria scoperta. 

Dopo oltre quattro anni di osservazioni, gli scienziati hanno dunque svelato la presenza di un pianeta molto simile alla Terra intorno alla compagna di Alfa Centauri. Oltre ad essere il più vicino a noi, questo pianeta è il  più leggero mai scoperto intorno ad una stella di tipo solare.
La ricerca di pianeti extrasolari è uno dei settori più vivi dell’astronomia moderna. Attualmente si conoscono 843 pianeti intorno ad altre stelle, ed il numero continua a crescere. Secondo recenti studi teorici si ritiene infatti che nella Galassia vi sia un numero di pianeti paragonabile a quello delle stelle, e che gran parte di questi pianeti siano giganti gassosi simili a Giove, ma esiste una buona percentuale di pianeti rocciosi con dimensioni e massa paragonabili a quelle della Terra. Il merito di queste scoperte va sicuramente allo sviluppo di strumenti e tecniche estremamente sensibili, che oggi possono rivelare pianeti anche molto piccoli.

La tecnica utilizzata per scoprire il nuovo pianeta intorno ad Alfa Centauri B sfrutta le perturbazioni gravitazionali fra la stella ed il pianeta.
Pur essendo molto piccolo rispetto ad Alfa Centauri B, il pianeta esercita un’attrazione gravitazionale sulla stella, modificandone leggermente il moto nello spazio. Il risultato è un’oscillazione appena percettibile della stella. Gli astronomi hanno infatti stimato che il pianeta fa muovere la stella con una velocità di meno di 2 km l’ora (si potrebbe paragonare alla velocità di un bambino che gattona!). Un movimento estremamente piccolo, che gli scienziati sono riusciti a mettere in evidenza grazie all'HARPS, uno spettrografo installato al telescopio da 3,6 metri di apertura all’Osservatorio ESO di La Silla in Cile. Questa tecnica è molto precisa ed è la stessa utilizzata dal team per scoprire il primo pianeta extrasolare nel 1995.

Esiste anche un’altra tecnica per rivelare questi pianeti, basata sull’osservazione dei transiti planetari. Quando un pianeta transita di fronte alla stella principale, ne provoca un temporaneo calo di brillantezza, ed è per questo particolare che è possibile stimare le caratteristiche del pianeta e della sua orbita. Una tecnica utilizzata dal telescopio spaziale “Kepler” della NASA, che finora ha individuato oltre 2300 potenziali candidati di pianeti extrasolari.

 I dati di HARPS hanno permesso di fornire una prima descrizione del pianeta, la cui massa è di solo il 10% superiore a quella della Terra. Quindi si tratta del pianeta più leggero mai scoperto intorno ad una stella di tipo solare. Le analisi hanno permesso di stimare che il pianeta ruota a circa 6 milioni di chilometri di distanza da Alfa Centauri B, circa un decimo della distanza di Mercurio dal Sole. Ciò significa che questo pianeta deve essere caldissimo ed è quindi estremamente improbabile che possa ospitare la vita. Sebbene il pianeta non sia nella cosiddetta fascia di abitabilità, gli scienziati sono fiduciosi.
“Potrebbe essere un pianeta in un sistema di molti”  dice Udry, “Gli altri risultati che abbiamo ottenuto con HARPS così come le nuove scoperte di Kepler mostrano chiaramente che la maggioranza dei pianeti di piccola massa si trova in questi sistemi". 
Quel sistema stellare potrebbe quindi ospitare altri pianeti simili alla Terra, e con un po’ di fortuna anche nella zona di abitabilità. Avremmo così finalmente scoperto un gemello della Terra vicinissimo a noi. Tuttavia raggiungerlo potrebbe essere ancora molto difficile, visto che con la tecnologia attuale un razzo impiegherebbe circa 28 mila anni per raggiungere Alfa Centauri.


Simona: Da quello che ho capito Giuliana Conforto è dell'opinione che in realtà noi non vediamo il cielo (reale) ma un riflesso del pianeta nostro stesso, che varia a seconda dell'ubicazione del punto di osservazione. Mi sembra di ricordare che lei addirittura pensi che in realtà noi siamo all'interno di una specie di mela, oltre la quale c'è l'infinito e quindi anche altri mondi. La cosa più affascinante è che secondo questa teoria, quando noi vediamo un pianeta simile al nostro, in realtà stiamo vedendo il nostro pianeta riflesso nel plasma che ci circonda. L'altra cosa affascinante è il paragone che fa tra il grembo materno e la nostra situazione all'interno di questo plasma. In poche parole lei dice che noi siamo embrioni in un plasma-grembo e che stiamo per nascere.

sorellaluna&fratellosole: A quanto pare abbiamo capito la stessa cosa  :) Comunque... vorrei essere un "alieno" per poter avere la visuale di noi/terra stando dall'altra parte del cosmo (sorella curiosa!!)

Simona: Con la meditazione tosca e le esperienze fuori dal corpo è possibile senza divenire aliena!!

sorellaluna&fratellosole: eh già! veroooo!! e chi meglio di te può saperlo?! ah si, gli asceti indù, i nativi americani, gli sciamani (...)

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