Libertà e democrazia non sono conquiste
per sempre. Non c’è libertà, non c’è eguaglianza, se non c’è il lavoro. E
questo 25 Aprile è, una volta ancora, la festa di chi lotta. La Festa
di chi non è mai indifferente
Quest’anno
il 25 Aprile sia dedicato alle donne: alle partigiane che combatterono
per la libertà, per la democrazia, per la pace. E per il lavoro. Alle
donne che oggi riappaiono in vecchie foto stropicciate mentre si
abbracciano e ridono – arma in spalla – attraversando vittoriose le
città. Alle storie delle donne partigiane che faticosamente riaffiorano
dalla Storia comune di un popolo che combatteva per il suo futuro. Per
il suo avvenire.
E’ stato il web - le donne sul web - a imporre
questo 25 Aprile delle partigiane: il passa-parola sui social network
per un omaggio corale, un puzzle di foto che si moltiplica da una pagina
all’altra con le immagini di queste nostre Madri della libertà.
Potrebbe essere altrimenti oggi, che il Paese si interroga su chi potrà
rinnovare la nostra democrazia, e persino il presidente Napolitano, e
persino Don Gallo, guardano alle donne, e alla loro voglia di farsi
protagoniste?
Oggi che c’è di nuovo un avvenire da conquistare,
da ricostruire, la Festa della Liberazione ha ripreso un significato
che va ben oltre il ricordo, la commemorazione. Una Festa di riscatto
possibile: perché libertà e democrazia non sono conquista per sempre.
Non c’è libertà, non c’è eguaglianza, se non c’è il lavoro. E questo 25
aprile delle donne è, una volta ancora, la festa di chi lotta. La Festa
di chi non è mai indifferente.
di Silvia Garambois
24/04/2012
fonte: http://www.radioarticolo1.it/articoli/2012/04/24/6718/la-festa-delle-donne-partigiane
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